La didattica della Shoah

Pubblico alcuni percorsi didattici, che prendono le mosse dai miei libri. Possono essere di aiuto agli insegnanti che vogliano approfondire alcuni temi. Alcuni percorsi  sono stati elaborati da me, altri da colleghe e colleghi che mi hanno autorizzato a pubblicarli in questo sito.

La didattica della Shoah nella scuola primaria

Per individuare i presupposti educativi e didattici e programmare un percorso sulla Shoah occorre fare riferimento alle Indicazioni Nazionali per la scuola primaria, sia dove indicano tra gli obiettivi generali del processo formativo le competenze sociali e civiche, sia dove elencano le finalità educative del curricolo di storia per il primo ciclo.

Innegabili le difficoltà nell’affrontare un tema così complesso: tuttavia da anni molti insegnanti hanno realizzato interessanti percorsi didattici che aiutano a definire un quadro di intervento. 

In risposta alla domanda che molti si pongono e pongono su quale sia il momento giusto per cominciare a parlare di Shoah, mi pare necessario cominciare fin dalla scuola primaria, non limitandosi ad interventi occasionali nel corso dell’anno (generalmente l’occasione è il 27 gennaio, Giorno della memoria) e nel corso del ciclo scolastico (può capitare ad esempio che si affronti il tema in seconda, ma non in terza perché c’è un nuovo docente che non si sente tenuto ad affrontare il tema).

Occorre una progettualità, eventualmente definita per il primo biennio e il successivo triennio: un progetto in continuità all’interno dell’anno scolastico e tra i cinque anni di scuola primaria, che gli insegnanti “consegnano” per le successive tappe agli insegnanti di scuola secondaria di primo grado.

  • A piccoli passi (gradualità e continuità: non solo il Giorno della memoria)
  • Da qui a altrove (dal luogo in cui si vive, comunque dall’Italia, alle altre nazioni)
  • Prima/durante/dopo (presentare la Shoah come percorso, soffermandosi sulle tre fasi)
  • Partire dalle storie di famiglie, di persone, con particolare attenzione ai bambini per arrivare alla Storia
  • Partire da storie contestualizzate (in relazione con il contesto storico nazionale e internazionale) 
  • Insieme ai bambini (ogni “passo” deve tener conto di cosa già sanno i bambini e di come elaborano quello che proponiamo) 
  • Avviare a comprendere la complessità e la drammaticità, senza addentrarsi nella fase delle uccisioni, per rispettare il diritto dei bambini ad essere salvaguardati dall’orrore
  • Attenzione a tutti i protagonisti della Shoah (non solo le vittime), e alle scelte individuali fatte da ciascun individuo (persecutori, chi li ha sostenuti anche con l’indifferenza, oppositori della persecuzione, soccorritori, resistenti) 
  • Fare attenzione a non parlare degli ebrei (e dei Rom e dei Sinti) soltanto come vittime, ma come persone unite da specifiche tradizioni culturali (religione, lingua, calendario, feste, cibo, musica…)
  • Tenere intrecciato al tema della Shoah il tema dei diritti, dapprima negati attraverso leggi, poi violentati, poi riconquistati attraverso nuove leggi

I concetti chiave intorno a cui articolare il progetto sono quelli di: identità / alterità / minoranza / pregiudizio / stereotipo / esclusione / diritti-doveri / scelta / responsabilità / cittadinanza.

E’ necessario chiarirsi quali reazioni emotive e cognitive vogliamo attivare nei bambini.

Indicativamente sono: curiosità/interesse/desiderio di approfondimento per tutte le forme di diversità (religiosa, linguistica, etnica…); interesse specifico per la Shoah nei suoi diversi aspetti (quando, dove, perché, contro chi, da parte di chi… ; empatia/tristezza/dolore per le vittime; rabbia/sdegno/tristezza/paura/ condanna per i persecutori e gli indifferenti; rispetto e gratitudine per chi ha soccorso, aiutato, salvato.

Gli strumenti che risultano di maggiore aiuto sono le testimonianze dirette e indirette e i libri. In particolare i libri, perché offrono la possibilità ai bambini di tornare sulle storie e sui dettagli della narrazione più e più volte, per approfondire gradualmente e scegliere i propri percorsi di ricerca. Vi sono libri adatti alle diverse età della scuola primaria.  

Compito degli insegnanti è stimolare e accompagnare i bambini a conoscere e comprendere, evitando di fornire risposte “conclusive” che autorizzino i bambini ad assumere come loro le risposte degli insegnanti.

Di seguito elenco i libri che ho selezionato, tenendo conto dell’età dei bambini: 

1) Lia Levi, La portinaia Apollonia, Orecchio Acerbo 2005
Italia – ebrei – perdita di diritti- fame- guerra-paura-soccorritori- scardinamento di pregiudizi-salvezza

2) Sebastiano Ruiz Mignone, Il mestolo di Adele, Emme Edizioni 2008
Italia – Una famiglia che festeggia il ritorno del marito marinaio – la guerra – la confisca dei beni). 

3) Irene Cohen-Janca, L’albero di Anne, traduzione di Paolo Cesari, Orecchio Acerbo 2010 
Olanda-perdita di diritti-clandestinità-riporta brani del diario di Anna Frank – morte dell’ippocastano- nascita di un nuovo albero. Un ponte verso Il diario di Anne Frank

4) Anna Sarfatti e Michele Sarfatti, L’albero della memoria. La Shoah raccontata ai bambini, Mondadori 2013
Italia – contesto storico 1935-1944 –  amicizia tra bambini – perdita progressiva diritti – persecutori e chi li sostiene, chi si oppone alla persecuzione, soccorritori – fughe, clandestinità, arresti – tratti di cultura ebraica – riflessione sulla memoria

5) Tomi Ungerer, Otto, traduzione di Caterina Ottaviani, Mondadori 2003
Germania, Stati Uniti – amicizia tra bambini e orsacchiotto – arresti, fughe – guerra, bombardamenti, macerie – vicende difficili della vita dell’orso – ritrovamento dell’orso con uno dei due bambini, ora adulto – ritrovamento con l’altro – scrivere per ricordare

6) Susanne Raweh e Dafna Schonwald, La storia della nonna bambina. La Shoah raccontata ai bambini, tradotto da Susanne Raweh e Alberto Cavaglion, Gilgamesh edizioni 2012
E’ una testimonianza presentata quasi come una fiaba-  Romania, Ucraina, Polonia, ghetto di Tulcin e altre avventure, fino al ritorno a Bucarest, campo di concentramento, fuga, salvezza – persecutori e oppositori – memoria

7) Jennifer Elvgren, La città che sussurrò, Giuntina 2014
Danimarca invasa dalla Germania, piccolo paese di pescatori Gillelegje- sostegno agli 8000 ebrei danesi ricercati per nascondersi e fuggire verso la Svezia neutrale- amicizia tra bambini, dono di cibo e libri- la bambina idea un piano per la fuga di una famiglia verso la salvezza.

8) Lia Levi, Una bambina e basta raccontata agli altri bambini e basta, Harper Collins Italia 2020  
Italia; autobiografia romanzata; separazione della famiglia.

Alcuni testi più impegnativi, ma sempre adatti alla scuola primaria (quarte e quinte) e oltre:

9) Teresa Buongiorno, Io e Sara, Roma 1944, Piemme 2003
Isabella racconta il 1944 a Roma, fascismo e persecuzione antiebraica. La sua migliore amica è Sara, ebrea. Avventure, allegria ma anche paure, fame, pericoli. Fino alla Liberazione.

10) Vanna Cercenà, Viaggio verso il sereno, Lapis 2017
Bratislava 1940, il battello fluviale Pentcho salpa con 500 profughi diretto in Palestina. Naufragarono su un’isola desera del Dodecaneso, allora possedimento italiano. La difficile avventura di sette ragazzi, che si conclude nel campo italiano di Ferramonti di Tarsia. 

11) Isaac Millman, Il bambino nascosto, Emme Edizioni 2006 
Con fotografie d’epoca – autobiografico – storia di  un bambino ebreo polacco emigrato in Francia con la famiglia – separazione prima dal padre, poi dalla madre – nascosto presso famiglie diverse – infine adottato da una coppia in America – dei suoi genitori non avrà più notizia  

12) Uri Orlev, L’isola in via degli Uccelli, Salani 2009  
Varsavia, ghetto, 1942. Alex, 11 anni, dapprima catturato con il padre dalle SS, ma poi con l’aiuto di un amico si nasconde, avendo promesso al padre che aspetterà lì il suo ritorno. Sarà un’esperienza durissima ma formativa, tre anni di attesa. Alla fine, insperato, il ricongiungimento.

13) Judith Kerr, Quando Hitler rubò il coniglio rosa, Rizzoli 2009 
Berlino, ascesa al potere del nazismo nella Germania degli anni trenta dal punto di vista di una bambina ebrea di nove anni, suo fratello Max di dodici. Il padre, scrittore e giornalista antinazista, parte per la Svizzera, raggiunto dalla famiglia. Il lungo esilio, sgomento e difficoltà. Rogo dei libri. Arresti, fughe. Adattamento alla diversa cultura. Nuovo trasferimento a Parigi. I ragazzi si adattano con fatica. I nazisti hanno messo una taglia sulla testa di suo padre. Trasferimento finale in Inghilterra.

Per presentare ai bambini alcuni tratti della cultura ebraica (ricorrenze, alfabeto, calendario, feste, cibo…

14) Corradini Matteo, Alfabeto ebraico, Salani 2012

15) Simonetta Lazzaretto, Lunario. Giocando con le feste ebraiche, Codess Cultura Editore 2006

Per gli insegnanti (suggerimenti per approfondimento storico e metodologico e di cultura ebraica):

16) Michele Sarfatti, La Shoah in Italia, Einaudi 2005

17) Donatella Giulietti (a cura di), Eri sul treno per Auschwitz? Strumenti per raccontare la Shoah ai bambini, ISCOP 2013

Per  aiutare i bambini a collegare il tema della discriminazione/persecuzione al tema dei diritti (rispetto, uguaglianza, libertà):

18) Anna Sarfatti, La Costituzione raccontata ai bambini, Mondadori 2017

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